Sovralimentazione motori endotermici (prima parte)
In questi ultimi giorni abbiamo notato che si stanno presentando parecchi casi di malfunzionamento che riportano all’impianto di sovralimentazione. Per questo abbiamo deciso di fare un “ripasso” sulla filosofia di funzionamento del sistema, che vi permetta anche di valutare eventuali anomalie con cognizione di causa.
Il motore a combustione interna, indipendentemente dal proprio ciclo di funzionamento, per erogare potenza necessita di essere alimentato da una miscela formata da combustibile e comburente (aria), legati fra loro da una precisa proporzione: il cosiddetto rapporto “stechiometrico”.
Il sistema di sovralimentazione (turbo-compressore) ha lo scopo di incrementare le prestazioni , sfruttando un semplice ma efficacie principio: innalzamento della pressione dell’aria in aspirazione e quindi incremento della portata verso le camere di combustione, unitamente ad un maggiorazione dell’apporto di carburante (gestito dalla centralina controllo motore – CCM).
Il compressore centrifugo (anche detto lato “freddo” o lato di aspirazione, nel quale viene risucchiata l’aria da comprimere), opera grazie all’energia recuperata dai gas di scarico attraverso la turbina (anche detta lato “caldo” o lato di scarico del turbo-compressore, proprio per il fatto che riceve i gas di scarico ad alta temperatura); i due componenti sono meccanicamente calettati, perciò alla rotazione della turbina indotta dai gas di scarico, corrisponderà una rotazione del compressore.
La logica, che a nuovo funziona perfettamente, con il passare dei km può venire meno, fino a compromettere i parametri presenti nel sistema elettronico di controllo e mandare il motore in protezione (recovery).
Questo inconveniente è causato dai gas di scarico “sporchi”, che con il passare dei km percorsi determinano il sedimento di residui solidi (morchia), riducendo in tal modo la sezione di passaggio dell’aria ed alterando di conseguenza i dati necessari al calcolatore per la corretta gestione motore; cosa che attiva appunto la strategia di recovery.
Nella seconda parte tratteremo gli altri componenti coinvolti nella gestione del sistema e successivamente alcuni casi pratici con le relative soluzioni. Rimanete perciò sintonizzati.
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